Chirurgia Bariatrica

IL RUOLO DEL BIOLOGO NUTRIZIONISTA NELLA CHIRURGIA BARIATRICA E NEL TEAM MULTIDISCIPLINARE

 

Secondo le linee guida AHA/ACC/TOS dell’obesità, pubblicate nel 2013, la chirurgia bariatrica è una possibile strategia di intervento per soggetti selezionati con obesità morbigena (BMI>o=40 o con BMI>o=35 e patologie concomitanti e che sono motivati a perdere peso, ma che non hanno risposto a interventi di modificazione dello stile di vita, con o senza terapia farmacologica (1)), quando i metodi meno invasivi si sono rivelati inefficaci.
La decisione di procedere con la chirurgia bariatrica è esclusivamente clinica e si basa su diversi fattori, quali la motivazione del paziente, la sua aderenza al trattamento, il rischio operatorio e l’ottimizzazione delle condizioni di comorbidità (1).
La chirurgia bariatrica è molto efficace nel determinare la perdita di peso e, secondo il rapporto dell’American College of Surgeon Bariatric Surgery Center Network, al follow-up di un anno la perdita media di BMI è di 15,34 per il by-pass gastrico, di 11,87 per la sleeve gastrectomy e di 7,05 per il bendaggio gastrico regolabile (2).
L’approccio chirurgico, oltre a determinare una sostanziale perdita di peso, permette anche di ottenere tempi più lunghi di mantenimento del peso perduto, e si è rivelato in grado di ridurre i fattori di rischio e le patologie associate con l’obesità.
Il team multidisciplinare è fondamentale per far fronte alla cura pre e post operatoria del paziente obeso.
L’ottenimento di risultati ottimali richiede una attenta selezione dei pazienti ed un team multidisciplinare con una buona esperienza nel campo medico, chirurgico, della nutrizione clinica e della psicologia/psicoterapia.
Il Biologo Nutrizionista risulta essere una delle figura ben qualificate per la valutazione nutrizionale del paziente, che include l’inquadramento preoperatorio, l’educazione postoperatoria, il counseling e il follow-up.
Il Biologo Nutrizionista partecipa all’elaborazione del programma terapeutico valutando lo stato nutrizionale del paziente, ed elaborando un piano dietetico personalizzato, in base al quadro clinico e agli esami bio-umorali.
Questo professionista documenta la propria attività su una cartella che mette a disposizione degli altri membri del team.
La valutazione dello stato nutrizionale comprende la valutazione della composizione corporea e del bilancio energetico utilizzando l’antropometria. Nel caso del paziente con obesità grave la valutazione antropometrica di primo livello è rappresentata dalla misurazione del peso corporeo, della statura e dal calcolo del BMI e poi si passa alle circonferenze dei diversi distretti corporei. Il bilancio energetico rappresenta la differenza tra l’introito e il dispendio energetico e viene valutato utilizzando la storia dietetica e/o il diario alimentare del paziente.
Insieme al paziente si valuta, dal punto di vista quantitativo, energia; proteine; carboidrati (quantità, qualità, distribuzione nella giornata); lipidi; colesterolo; fibra; alcool; acqua e altre bevande.
Sul versante qualitativo, la storia dietetica viene utilizzata per analizzare: storia ponderale; esperienze dietetiche pregresse; attività fisica; modalità di assunzione del cibo (velocità, grado di masticazione, distribuzione dei pasti, ecc.); presenza di complicanze; eventuale trattamento farmacologico; appetito; digestione; alvo.
L’elaborazione del piano dietetico deve applicare la migliore evidenza fornita dalla ricerca alle caratteristiche del singolo paziente.
Dopo le fasi iniziali di dieta per calo ponderale preoperatorio, di rialimentazione graduale post-intervento (dieta liquida, semiliquida, solida graduale) necessaria alla prevenzione delle complicanze associate al tipo di intervento, il piano dietetico a lungo termine deve essere individualizzato, nell’ambito di scelte obbligate che riguardano la struttura del pasto, le modalità di assunzione dei cibi, la distribuzione delle bevande. Gli obiettivi vengono concordati con il paziente e devono tener conto delle opinioni, della disponibilità del paziente e della difficoltà a controllare il consumo dei cibi.
La compliance a breve termine (1 mese-3 mesi-6 mesi) viene valutata attraverso: raggiungimento degli obiettivi concordati in termini di calo ponderale; livello di soddisfazione e benessere; percezione dello stimolo fame/sazietà; adattamento delle scelte alimentari al nuovo sistema terapeutico; livello adeguato di svolgimento di attività motoria.
Mentre la compliance a lungo termine (6 mesi-12 mesi-18 mesi-24 mesi-1 volta l’anno) viene valutata attraverso l’andamento del quadro clinico (in collaborazione con gli altri membri del team), il consolidamento del calo ponderale raggiunto, il livello di soddisfazione, lo stato bio-umorale, l’abilità di gestione delle scelte alimentari nel quotidiano e soprattutto in particolari situazioni a rischio. Essa è favorita dalla possibilità di mantenere un contatto con i componenti del team sulla base di un percorso terapeutico strutturato e condiviso con il paziente fin dalle prime fasi del trattamento, dal continuo adeguamento del piano dietetico alle esigenze del paziente e da una azione di educazione terapeutica attraverso incontri educativi individuali e/o di gruppo, per prevenire e correggere eventuali complicanze e carenze nutrizionali, favorire il mantenimento dello stato di salute e della qualità di vita.
I dati disponibili suggeriscono anche che l’applicazione e il mantenimento di uno stile di vita salutare facilitano l’adesione dei pazienti alla terapia e, di conseguenza, aiutano a prevenire il recupero di peso dopo la chirurgia bariatrica (3).
Il problema di peso o alimentare è come una torta: è formato da alcune fette, ognuna delle quali può essere considerata come un fattore di mantenimento del problema stesso: gli interventi personalizzati e multidisciplinari fanno sì che il paziente, con le sue difficoltà sia unico ed irripetibile.
Per ulteriori informazioni:
Centro di chirurgia per l’obesità – Clinica Petrucciani
Contatti

 

 

 

 

 

Bibliografia

  1. Jensen MD, Ryan DH, Apovian CM, Ard JD, Comuzzie AG, Donato KA et al. 2013 AHA/ACC/TOS guideline for the management of overweight and obesity in adults: A report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Practice Guidelines and The Obesity Society. J Am Coll Cardiol. 2014;
  2. Hutter MM, Schirmer BD, Jones DB, Ko CY, Cohen ME, Merkow RP et al. First report from the American College of Surgeons Bariatric Surgery Center Network: laparoscopic sleeve gastrectomy has morbidity and effectiveness positioned between the band and the bypass. Ann Surg. 2011;
  3. Busetto L, Dicker D, Azran C, Batterham RL, Farpour-Lambert N, Fried M et al. Practical recommendations of the obesity management task force of the European Association for the Study of Obesity for the post-bariatric surgery medical management. Obes Facts. 2017;

 

Dott.ssa Barbara Natalizio
Biologa Nutrizionista