La calendula
Ottobre 30, 2017
A breve prenderà il via Expo Milano 2015, l’esposizione universale che l’Italia ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre 2015 e sarà il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione.
Per ben sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.
Ma la consapevolezza dello stile alimentare sulla salute ha radici molto antiche. Ippocrate (460 – 377 a.C.), considerato il padre della medicina, affermava: “Fa che il tuo cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il tuo cibo”.
Il 17 novembre 2010 la Dieta Mediterranea è stata proclamata patrimonio immateriale dell’ UNESCO ed è stata definita, più che una dieta, un “modello di vita”, un patrimonio culturale intangibile, un mix di alimentazione sana e sostenibile ad elevato valore sociale.
Il concetto di Dieta Mediterranea entrò a far parte del nostro vocabolario dagli anni cinquanta, quando Ancel Keys, importante biologo statunitense e padre fondatore della ricerca sulla Dieta Mediterranea, scoprì che le popolazioni presenti sul Mediterraneo, con uno stile di vita agropastorale, avevano una ridotta incidenza di malattie cardiovascolari e tumorali in confronto con altre popolazioni studiate.
I principali gruppi alimentari della Dieta Mediterranea (pane, pasta, frutta, verdura, pesce, legumi, vino rosso in moderazione, olio di oliva, le spezie) insieme all’attività fisica, aiutavano e aiutano tutt’oggi, a prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete e alcuni tipi di tumore (colon retto, mammella, prostata, pancreas, endometrio) e a ridurre l’incidenza di morbo di Alzheimer e sindrome di Parkinson.
Inoltre, l’assunzione di cibi freschi e integrali permette una maggiore disponibilità e utilizzo di micronutrienti e antiossidanti.
La Dieta Mediterranea promuove anche una maggiore consapevolezza alimentare e un legame col territorio, conoscenza di stagionalità, tipicità, biodiversità e naturalità degli alimenti: è il giusto equilibrio tra ambiente e sviluppo! Inoltre è diventata espressione anche di un concetto più esteso, infatti è sinonimo di convivialità, modo di cucinare, consapevolezza, in poche parole, riflette il bisogno di ritornare alle sobrie abitudini di un tempo, abolendo il troppo e il vano dai nostri piatti.
Essa è pure espressione dell’intero sistema storico e culturale del Mediterraneo; è una tradizione alimentare millenaria che si tramanda di generazione in generazione, promuovendo non solo la qualità degli alimenti e la loro caratterizzazione territoriale, ma anche il dialogo tra i popoli.
Abbiamo quindi un grande patrimonio invidiatoci da tutto il mondo che oltre a essere “buono” ha un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie e nel mantenimento di un corretto stile di vita e che è bene, quindi, mantenere e divulgare il più possibile.
E’ indispensabile comprendere, però, che i benefici della Dieta Mediterranea non risiedono solo nelle proprietà degli alimenti, perché presi singolarmente e collocati in altri contesti non apportano gli stessi effetti, ma nel connubio tra cibi, loro corretta ripartizione, porzioni moderate e stile di vita attivo.
La Dieta Mediterranea prevede il consumo giornaliero di frutta e verdura, soprattutto cruda perché in questo modo si conservano inalterati nutrienti (in particolare sali minerali e vitamine, antiossidanti per eccellenza) che altrimenti potrebbero alterarsi col calore o disperdersi in cottura, quindi di cereali integrali e legumi. Sono tutti cibi ricchi in fibra, che aiuta a contrastare l’iperalimentazione, perché non apporta calorie e conferisce un precoce senso di sazietà. Oltre a ciò la fibra riduce la velocità e l’entità dell’assorbimento sia dei nutrienti, abbassando in particolare i livelli circolanti di grassi (tra cui il colesterolo) e moderando il picco glicemico postprandiale (utile nella prevenzione del diabete II), sia delle sostanze tossiche, riducendo il rischio di mutazioni al DNA e il possibile sviluppo di cancro. Alcuni esempi di nutrienti caratteristici della Dieta Mediterranea con provate proprietà nutraceutiche sono resveratrolo, fibra, flavonoidi, acidi grassi mono e polinsaturi, licopene, prebiotici, fitosteroli, vitamine, minerali…tutti con effetto positivo su un preesistente stato infiammatorio dell’organismo!
Cereali integrali e legumi, inoltre, se combinati tra loro, consentono di ricavare proteine complete, permettendo di limitare il consumo di carne, uova, formaggi e pesce a qualche volta a settimana.
La riduzione dei prodotti di origine animale contribuisce all’effetto salutistico di questo stile alimentare dal momento che l’eccessivo consumo di questi cibi è correlato all’aumentato rischio tumorale e cardiovascolare per via del contenuto in grassi saturi e colesterolo.
A questo proposito occorre sottolineare come la Dieta Mediterranea includa il consumo giornaliero, anche se in quantità moderate, visto l’elevato apporto calorico, di due alimenti in grado di esercitare un’azione protettiva su cuore e arterie: l’olio extravergine di oliva e la frutta secca. Essi non solo non hanno colesterolo, che è presente infatti solamente nei prodotti di origine animale, ma contengono pochi grassi saturi e molti insaturi (soprattutto acido oleico nell’olio d’oliva e omega 3 nella frutta secca), i quali abbassano i livelli di colesterolo “cattivo” LDL, agiscono come antitrombotici e antinfiammatori, contrastano l’aumento dei trigliceridi e della pressione sanguigna. Il mantenimento di una pressione normale nel contesto della Dieta Mediterranea è inoltre reso possibile dall’uso di erbe e aromi in luogo del sale da cucina, noto per il suo effetto ipertensivo.
Da non dimenticare nella tradizione mediterranea il vino, specialmente quello rosso, assunto come alternativa all’acqua, che rimane comunque la bevanda per eccellenza, ma in piccole dosi perché se da una parte è ricco di sostanze, come i polifenoli, che contribuiscono alla riduzione del rischio cardiovascolare, dall’altra contiene alcol, gli effetti del cui abuso sono ormai conosciuti da tutti.
Detto ciò, non resta che a voi la scelta di adottare o meno questo MODELLO DI VITA e ricordate…NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA!
Dott.ssa Barbara Natalizio
Biologa Nutrizionista
Marzo 2015: Articolo per la rivista Nobis di Lecce