BimbInLab: progetto per la salute, come divertirsi a tavola!
Ottobre 30, 2017
La fiera che fa il giro del mondo!
Ne è passata di acqua, o meglio, di vino, sotto i ponti, da quando i nostri connazionali mescevano il “bianco” ed il “rosso” nelle osterie di New York. In soli 50 anni (contro i 300 di storia enologica francese) le nostre etichette sono entrate nel regno del sogno e del desiderio, conquistando critica e pubblico pressocché ovunque.
Il merito è di quegli imprenditori che senza sosta, valigia in mano, hanno solcato i marciapiedi dei cinque continenti.
Ma l’era del pionierismo, dell’eccitazione per le nuove frontiere, non poteva essere infinita. Il nostro vino aveva bisogno di un “motore” collettivo, di un ambasciatore super partes. Questo ruolo è stato quasi naturalmente assunto da una fiera unica nel suo genere: il Vinitaly di Verona.
La storia d’amore tra Verona ed il vino italiano sbocciò 47 anni fa, nel 1965. Nel veronese le aziende vinicole chiedevano un momento dedicato alla presentazione dei propri vini: dapprima fu organizzata una semplice esposizione al Palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra, poi trasferita nel quartiere fieristico. Come si può vedere dal dato “anagrafico”, il Vinitaly ha all’incirca l’età del Rinascimento vinicolo italiano e ne ha di fatto seguito la splendida parabola, diventando la più grande kermesse enologica al mondo, con circa quattromila Cantine espositrici ed oltre 150mila visitatori, da ogni parte del globo.
La fama e l’importanza della vetrina veronese hanno creato un sistema virtuoso di promozione del vino italiano in tutto il mondo. Unico esempio del genere, la fiera si è letteralmente moltiplicata, in numerose città, con eventi a sostegno del vino tricolore. Sono stati realizzati centinaia di seminari, degustazioni, workshops.
Stiamo parlando di Vinitaly in the World, un tempio votato alla consacrazione dell’immagine del made in Italy enologico, dove gli imprenditori vinicoli italiani sono stati accolti con grande affetto e stima. Insomma uno straordinario laboratorio per un progetto certamente destinato a crescere ed a espandersi.
Con questa manifestazione è stato consacrato l’amore per il nostro vino che si sublima nella ricchezza di profumi e nella raffinata schiettezza del gusto italiano!
Quest’anno l’edizione 2013 si svolgerà dal 7 all’10 aprile e anche quest’anno saranno presenti i vini del Grande Salento nel padiglione n. 10 della Regione Puglia.
C’è il vino in tutte le sue espressioni, rosso, bianco, rosato, dolce e bollicine.
Ci sono le cantine grandi e le piccole, le griffe famose ed altre ansiose di farsi conoscere, con le loro storie, le loro passioni, la professionalità e l’esperienza che sta dietro e dentro una bottiglia.
La nostra penisola salentina è una zona assai ricca di aziende vitivinicole.
Nel nostro territorio vi sono diverse zone che possono vantare una grande tradizione nella produzione vitivinicola come la fascia territoriale a nord-est di Lecce, oppure più a sud il territorio tra Gallipoli ed Otranto, ovvero quella zona
a cavallo tra i due mari, lo Jonio e l’Adriatico.
Tra i migliori vitigni del Salento, a livello nazionale, meritano una menzione, il negroamaro, la malvasia ed il primitivo, tutti vini rossi dal sapore robusto e deciso, come la terra salentina, tuttavia è presente anche una notevole produzione di bianco fermo.
Non mancano, però, le aziende che puntano su mix di vari vitigni per dare al consumatore un risultato sempre migliore ed esaltare il rapporto tra qualità dei prodotti e risorse turistico-culturali dei territori in cui sono espressione.
La bontà dei vini salentini è data da diversi fattori tra i quali si possono annoverare la passione per il lavoro dei produttori salentini e la qualità dei terreni della regione unita anche alle condizioni ideale per produrre dei vini di qualità eccelsa.
Uno spazio, quello della Puglia, che riunirà 121 aziende con oltre 1.500 etichette, dalla Daunia alle Murge, dalla Magna Grecia al Salento, passando dalla Valle d’Itria e che, come ogni anno, diventerà crocevia di buyers, giornalisti ed esperti del settore, richiamati dalla qualità del nostro vino e dai numerosi eventi promozionali organizzati dall’Assessorato alle Politiche Agroalimentari, in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier Puglia, Movimento Turismo del Vino Puglia, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino Puglia e Slow Food Puglia.
Ci saranno anche iniziative divertenti come “A prova di naso”, una sorta di caccia al tesoro olfattiva per identificare i principali vitigni autoctoni, o “Vino e Socialnetwork”, un modo per sognare di essere già in vacanza tra le bellezze pugliesi. Da sottolineare i laboratori del gusto dedicati alle degustazioni del vino e dell’olio pugliesi curati da Slow Food Puglia che si occuperà del ristorante interno e le masserie didattiche, anche per i più piccoli.
E poi, degustazioni, dibattiti, tavole rotonde con la partecipazione di esperti nutrizionisti che parleranno di vino, vitamine, polifenoli e salute.
Da Biologa Nutrizionista, posso affermare che, tra gli alcolici, infatti, il vino è la bevanda maggiormente correlata con una diminuzione dell’incidenza di fenomeni aterosclerotici e di cardiopatie. In particolare è stato dimostrato che l’assunzione continuativa e moderata di vino porta ad un aumento delle lipoproteine HDL, ad una diminuzione del fibrinogeno plasmatico e dell’aggregazione piastrinica.
La capacità di modificare questi ed altri parametri ematochimici è associata a sostanze ad attività antiossidante ed antitumorale normalmente presenti nella frutta, negli ortaggi ed anche nelle foglie del tè.
I radicali liberi sono in grado di esercitare effetti ossidanti a vari livelli in seguito all’interazione con acidi nucleici, polisaccaridi, proteine e lipidi: una volta innescatasi, la reazione è in grado di alimentarsi ed amplificarsi autonomamente producendo alterazioni strutturali e funzionali nei tessuti coinvolti.
Un elevato apporto di antiossidanti di origine dietetica può essere utile per inibire l’inizio del processo ossidativo e/o interromperne la catena di propagazione.
Accanto agli antiossidanti vitaminici (vit.C, E e carotenoidi), estremamente interessante si è rivelata la classe dei polifenoli, composti ubiquitari nel mondo vegetale e distinti in flavonoidi (catechine, procianidine, antociani, tannini e flavonoli) e non flavonoidi (derivati dell’acido benzoico, acidi idrossicinnamici, resveratrolo).
I polifenoli sono presenti in frutta, verdura, piante aromatiche come rosmarino, salvia ed origano, olio d’oliva, tè e vino: si ritrovano differentemente distribuiti in vinaccioli, polpa, bucce e raspi.
Il contenuto polifenolico dei vini bianchi è molto inferiore a quello dei rossi: 30-120 mg/l versus 200-3500 mg/l: tale differenza può essere ricondotta anche alla diversa tecnica di vinificazione impiegata.
In un paese come l’Italia in cui l’uso delle bevande alcoliche ed in particolare del vino compenetra profondamente la cultura, il costume e l’economia agricola, è importante che il singolo individuo venga correttamente informato ed indirizzato verso un consumo, certamente moderato, del vino.
Tornando a Vinitaly, ci saranno anche altre novità per questa edizione 2013: la presenza delle Donne del Vino e dell’Associazione Assoenologi. Infine, attesa la presenza dell’assessorato al Turismo, con una serie di iniziative a sostegno della crescita del turismo enogastronomico, asset dell’economia regionale.
La manifestazione scaligera sarà infine l’occasione per presentare la seconda edizione del Concorso Nazionale dei Rosati a cui con fierezza partecipiamo.
Ora non ci resta che aspettare la conclusione della manifestazione degustando un ottimo calice di nettare salentino e sperando che anche il 2013 sia un anno di grandi successi per la viticoltura del Grande Salento!
Questa è l’Italia che sa parlare al mondo e che il mondo ha imparato ad amare!
A cura della dott. Barbara Natalizio
Biologa Nutrizionista
LECCE
05 Aprile 2013: Articolo per il Sito Internet BlogSicilia.it